dinsdag 1 mei 2012

Dei Beagle di Green Hill me ne frego!



Non fraintendetemi. Avrei volentieri partecipato a quell'azione. Avrei varcato le porte del carcere con orgoglio. Onore a questi ragazzi. Grazie per aver salvato 20 animali.

A chi si intenerisce per i beagle di Green Hill ma poi continua a mangiare carne, pesce, formaggio, latte e uova, però, dico che io dei beagle di Green Hill me ne frego. 

Miliardi di mucche maiali galline sono ogni giorno schiavi  e vittime degli allevamenti intensivi perchè voi mangiate carne formaggio latte e uova. 

Miliardi di miliardi di miliardi di poveri pesci vengono ogni giorni sottratti al mare e fatti morire d'asfissia perchè voi mangiate pesce.

Non esistono animali più belli di altri. Più dolci di altri. Più indifesi di altri. Più meritevoli di altri.

Mangiare prosciutto, pollo, pesce, manzo, è una lurida turpe demenza quanto vivisezionare un cagnolino.

15 opmerkingen:

  1. Perfettamente d'accordo.

    Nessuna differenza tra i beagles di Green Hill ed i miliardi di maiali, mucche, vitelli, galline, pesci ecc.ecc. schiavizzati, sfruttati, privati della loro dignità e poi uccisi per finire sui piatti di chi li mangia. Idem per gli animali degli allevamenti da pelliccia, cos'hanno loro di meno dei cani di Green Hill?

    Ovviamente, mille applausi agli attivisti che hanno liberato i cagnetti. :-)

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  2. ESATTO! Non sai che litigate ho rischiato in questi giorni.
    Anche io mi sono incazzata con tutti quando dicevano con l'hamburger nel piatto "eh finalmente, povere bestie non ne potevano niente".... non sai che incazzo.

    Sicuramente io non è che me ne sbatta dei cani, ANZI, sono anche loro creature che meritano la libertà. Come tutti del resto, però giustamente chi mangia carne e si indigna per la sperimentazione è un coglione ipocrita...

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  3. Questo mi sembra un buon momento per farlo notare il più possibile.

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  4. E vennero in pieno giorno, li vedemmo tutti, questi grandi dischi volanti, ci presero tutti, ci portarono nelle loro navi, poi ci divisero. Vidi i miei amici in un lato, mentre spostarono me e tanti altri da un'altra parte. Questi esseri erano ripugnanti, uno di loro mi guardò, avvenne una contatto telepatico.Chiesi perche' ci dividevano e mi rispose che solo chi in questa vita aveva ripudiato la carne in qualsiasi forma per alimentarsi, era degno di sopravvivere,poi chiesi di quelli altri, mi risponse non sono degni di vivere sulla nuova terra che rifaremo un'altra volta.

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    1. Ciao Anoniem.
      Grazie per aver condiviso questa cosa. Scusa il ritardo con cui è stato pubblicato, ma per qualche oscuro motivo il tuo commento era finito nello spam.

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  5. Infatti su quel manifesto pro vivisezione che avrai certamente visto anche tu (io l'ho visto per la prima volta in un articolo di Asinus Novus), per promuovere la loro causa i fautori della ricerca con animali mica hanno messo un beagle. Se ne sono guardati bene, poiché ben sanno che il cane, e questo in particolare, suscita la compassione e la tenerezza di molte persone. Ci hanno messo un topo, che a molti, chissà perché, ripugna ed è un po' l'ultima ruota del carro nella scala di valori di molta gente.
    Quindi, senza nulla togliere al valore della liberazione di questi piccoli beagles, anzi, magari avvenissero più spesso azioni così, come dici tu non dimentichiamo tutti gli altri.
    I beagle sono purtroppo per loro un simbolo della vivisezione, la punta dell'iceberg. Ma sotto, spesso dimenticati da una parte della gente che oggi si indigna per la sorte di questi cagnolini, ci sono milioni di piccoli animali come i topi il cui sacrificio sembra ai più meno grave.
    Per non parlare poi naturalmente della sorte degli animali da allevamento.

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    1. Poveri topi, non vedo proprio cosa si possa fare per loro. Non riusciamo a fare niente per le mucche e i maiali, figuriamoci per i topi.
      Non penso che nessuno sarebbe disposto a farsi arrestare per liberare un topo da un laboratorio.
      E se si trovasse uno disposto a farlo, penso che nemmeno lo arresterebbero ma lo rinchiuderebbero in psichiatria.

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    2. Io più di una volta ho manomesso delle trappole per topi. Le ultime erano posizionate nei parcheggi dell'Ikea.
      Che poi la gente che usa le trappole con veleno è proprio cattiva perché esistono alcuni tipi in commercio che rendono possibile la cattura del topo, ma senza ferirlo, così che dopo possa essere liberato altrove.
      I topi sono tra i miei animali preferiti. Li adoro.
      A dire il vero tutti gli animali sono tra i miei preferiti. ;-)

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    3. Manomettere le trappole per topi è un atto magnifico!

      Strano come la parola topo cambia quando la dotiamo del diminutivo. "Topo" suscita spesso ribrezzo, e "topolino" tenerezza.
      I topi, o topolini, piacciono molto anche a me.

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  6. ciao! sono d'accordissimo con te. L'unica cosa che non credo sia utile è la diffusione di certe immagini, credo possa anche peggiorare le cose. L'informazione ci vuole, ci vuole!! Ma secondo me, se col tempo le persone si abituano a non vedere più immagini di violenza, sarà anche più difficile da accettare, di solito faccio l'esempio del fumo.. tempo fa, all'inizio del divieto di fumare nei locali pubblici, se ci capitava di vedere qualcuno accendersi la sigaretta in un locale pensavamo "va beh, chissenefrega", oggi se ci capita è quasi certo che ci facciamo domande e lo facciamo notare. Per me è lo stesso con le immagini degli animali, credo ci voglia un cambiamento nei cervelli delle persone. Se iniziamo ad evitare certe immagini, fra qualche anno appena si vedono certe cose saltano subito all'occhio.

    Ho smesso di usare immagini di violenza perchè è come dare la possibilità alla genete di continuare (anche inconsciamente) ad accettare la situazione, porca paletta non so se sono riuscita a spiegare il concetto, apprezzo tantissimo quello che fai, per questo sento il bisogno di dirti il mio pensiero, ciao, ti auguro una bellissima giornata.

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    1. Ciao Laura. Comprendo il tuo ragionamento, anche se mi verrebbe da dire che immagini di violenza sugli animali se ne vedono purtroppo troppo poche...mostrano alle persone le "belle" fette di prosciutto o il disegno di un bel maialino felice, la gallina ruspante, la mucca Carolina che bruca nel prato...forse sbaglio ma a me sembra necessario mostrare la violenza proprio perchè non la si vede mai, è nascosta agli occhi della popolazione.
      Se la gente fosse costretta a guardare come viene fatto il bel prosciuttino, forse tornerebbe utile.
      Controproducente è di sicuro il fatto che certe immagini mettono in fuga. E' comunque un argomento sul quale è interessante discutere e riflettere.
      Un abbraccio!

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  7. secondo me invece dobrebbero censurare le immagini violente di animali, proprio come censurano quelle di pedofilia, non si vedono bambini seviziati, nudi e violentati in foto, almeno io non ne vedo.. Qualche sera fa, ho letto su twitter di un cane che è stato violentato con un bastone da un gruppo di ragazzi, ieri sera, a distanza di 2 giorni, mi è tornato in mente mentre cenavo e mi sono sentita male, male sul serio, mi veniva da vomitare e da svenire.. un senso di tristezza profonda e di forte impotenza, poi ho immaginato un gruppo di ragazzini (ancora incoscienti per l'età) che guardano un video su youtube e per divertirsi imitano certe cose, ecco cosa intendo, immagini e video possono essere causa di simulazione, e non solo per i giovani. Secondo me dovrebbero vietare la pubblcazione di video violenti su youtube (scusa se ti parlo di video, è per spiegarmi meglio), magari c'è anche chi fa la gara per produrre il video più violento, ci sono talmente tanta inconsapevolezza ed infelicità che la cosa mi fa paura. E' vero il discorso del prosciutto, anch'io a volte condivido video di spot che fanno vedere il prosciutto come se fosse una cosa che non arriva dalla sofferenza, invece è giusto che tutti comprendano cose a cui non avevano pensato. Ma lo faccio raramente e solo per i video che possono far aprire le menti e addirittura scioccarle al punto da spingerle a fare una scelta. Secondo me le nostre menti sono abituate a vedere cose bruttissime e che inconsciamente Accettiamo.. spesso sento dire "poverino" o "poverini" però (ripeto) siamo talmente abituati a vederli così che ci sembra quasi normale. Vorrei tanto che diventassero cose vietate, non più accettate dalle nostre menti. Io ad esempio ho scelto il vegetarismo 1 anno fa grazie ad un post di facebook e mi piacerebbe ringraziare chi l'aveva pubblicato ma purtroppo non ricordo, ma non era un post violento, puntava al cuore. Poi in seguito sono passata al veganismo, perchè prima ero convinta che per produrre le uova e i formaggi non era necessaria la violenza, poi sono arrivata alla verità leggendo e informandomi ma non è stato grazie alla violenza. Anch'io nel blog ho un video (forse 2) che mostrano cose abbastanza pesanti ma risalgono a tempo fa. Scusa se sono ancora qui a parlare di questo ma ho deciso che preferisco non avere il rimpiano di non averteti detto niente, soprattutto a te perchè "sei tu" e mi piace davvero tanto il tuo amore per gli animali. Ti stimo e già lo sai. Ti abbraccio anch'io

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  8. Qui in Olanda sono abbastanza cinici, e ho visto l'altro giorno al telegiornale un servizio sulle galline; vogliono vietare i sistemi di allevamento "selvaggio" in cui le riempiono di ormoni.
    La cosa che mi ha colpito però sono state le immagini che hanno mostrato. Prima questi grossi pulcini troppo cresciuti, e poi la catena di smontaggio dove passavano a raffiche le povere bestie presumibilmente sgozzate da pochi secondi, appese ai ganci.
    Non credo che immagini simili passino nei telegiornali italiani, nè in nessuna altra trasmissione.
    Qui sì. E non una volta sola.
    Eppure tutti continuano a mangiare il pollo.
    Non posso sapere se qualcuno, magari chissà un bambino, vedendo quelle immagini non si interroghi. Non posso sapere se quelle immagini abbiano prodotto il beneficio di indurre qualcuno a non mangiare più animali.
    Nemmeno posso sapere se la vista di quelle immagini non abbia invece persuaso qualcun altro che sgozzare galline sia invece una cosa normalissima. Magari persino bella.
    Forse sono vere entrambe le cose. Forse quelle immagini possono potenzialmente produrre l'uno o l'altro effetto.
    Chi diventa vegetariano, chi diventa ancora più meschino e crudele.
    Non ho l'idea che sia "meglio" usare certe immagini o non usarle, rimango piuttosto neutro al riguardo. Però quello che dici è molto valido, e lo lascio entrare.
    La stima è senz'altro reciproca.

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  9. Secondo me bisogna innanzitutto fare una differenza tra i video o foto che mostrano violenza gratuita (tipo quelli di sevizie su animali che purtroppo spesso finiscono su youtube o in altri siti), e quelli invece in cui non si farebbe altro che informare su cosa avviene realmente dentro certi luoghi preposti allo sfruttamento ed uccisione di animali, quali macelli, allevamenti, laboratori di vivisezione ecc..
    Il primo tipo di violenza, sono d'accordo con Laura, potrebbe indurre qualche persona poco equilibrata ad imitare il gesto o sollecitare una morbosità comunque poco sana, quindi sarebbe meglio non mostrarlo, mentre quello del secondo caso potrebbe far riflettere. La violenza che esiste nell'atto di macellare un animale deve essere mostrata, altrimenti la gente continuerà a pensare che il prosciutto cresce sugli alberi, o che le galline stanno bene, che le mucche pascolano felici. Mostrare certe verità non è indulgere in atteggiamenti morbosi, ma è informare. La morte ed il dolore, la sofferenza psichica e fisica degli animali non deve essere rimossa o negata, ma mostrata; alla sua rimozione purtroppo ci pensano già tanto i media, avvalendosi di pubblicità ingannevoli (il maiale felice, il tonno che ride), almeno noi, secondo me, abbiamo il dovere invece di far sapere alla gente che la mucca non è affatto felice di essere mangiata e che il tonno non ride, ma piange.
    E' ovvio che tante persone poi non vogliano sapere, che voltino la testa dall'altra parte per non cogliere la portata drammatica di certe immagini, ma è comunque una risposta, significa che dentro queste persone

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    1. Ops, mi è saltato un pezzo...

      ...significa che dentro queste persone una certa consapevolezza c'è (altrimenti non direbbero: "no, no, per carità, non voglio vedere quelle immagini") ed è nostro compito proseguire con una corretta informazione.

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